Capaccio

 

Capaccio è un comune italiano di 22.380 abitanti della provincia di Salerno in Campania.

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Nel 2014 il comune ha richiesto ed ottenuto il titolo di “Città”.

Il nome del luogo, originariamente Calpatium o “caput aquis” su cui sorge in tempi moderni Capaccio Vecchia, nei pressi del santuario della Madonna del Granato, prende origine dal latino Caput Aquae (origine dell’acqua).

madonnagranato

La Capaccio moderna viene menzionata per la prima volta in documento del 1051. Poco distante, sul versante settentrionale del Monte Calpazio sono ubicati i resti di Capaccio Vecchio, abitato raso al suolo dalle truppe di Federico II in quanto feudo dei Sanseverino, una delle famiglie che partecipò alla Congiura dei Baroni. In seguito, i superstiti trovano rifugio nell’abitato di Casali S. Pietro, l’attuale Monticello, importante centro industriale fin dalla metà del Duecento e sede Vescovile nel 1300.

Divenne poi feudo dei Berengario, dei Sanseverino, dei d’Avalos d’Aragona, dei Grimaldi e dei Doria.

Nel 1516, con il consenso del re Ferdinando II la principessa di Salerno Isabella Villamarino , sposò Ferrante Sanseverino (1507- 1568), principe di Salerno, che non aveva ancora compiuto dieci anni. Era rimasto orfano in tenerissima età, ed era stato allevato da Bernardo, il padre di Isabella.La loro  unione è durata fino all’accusa di tradimento che porta il Principe all’esilio in Spagna presso la Principessa del Portogallo.

Castello.Capaccio-800

 

Durante il 1700 Capaccio ingrandisce e vede la costruzione di numerose costruzioni, la Fontana dei Tre Delfini, palazzi nobiliari, e numerosi punti d’incontro per i cittadini tra cui Piazza Orologio, viene anche costruito il Convento francescano di Capaccio nel 1743. Nel 1800 con il suo figlio Costabile Carducci, Capaccio prende parte ai moti cilentani,  alla guida della rivolta del Cilento nel 1848, trovò la morte a seguito del tradimento di un prete che lo fa prigioniero. Dal 1811 al 1860 è stato capoluogo dell’omonimo circondario appartenente al Distretto di Campagna del Regno delle Due Sicilie. Dal 1860 al 1927, durante il Regno d’Italia è stato capoluogo dell’omonimo mandamento appartenente al Circondario di Campagna. I Capaccesi dall’inizio XX secolo, grazie alla bonifica delle terre paludose che caratterizzavano quelle che adesso sono la Piana del Sele,  rese coltivabili, lavorano prevalentemente in pianura nei possedimenti dei pochi latifondisti. La riforma agraria avvenuta negli anni 60, l’aumento della popolazione fanno sì che sorgano numerose frazioni, centri di commercio e produzione agraria.

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